Pesci
Tracina
La tracina, o pesce ragno, è un piccolo pesce che dimora in fondali poco profondi, spesso nascosto nella sabbia. Questo animale diventa pericoloso per l’uomo se calpestato: come meccanismo difensivo infatti alza le spine dorsali, ricche di un veleno simile a quello dei serpenti. La sua puntura causa un dolore molto intenso, irradiato ben oltre la zona colpita, della durata di circa un giorno, associato a edema, eritema e parestesia, mentre sintomi sistemici sono rari. In caso di incidente di questo tipo è importante estrarre le eventuali spine e immergere la parte interessata in acqua calda (almeno 45° C) per inattivare il veleno. Dopo questo soccorso immediato è comunque importante recarsi dal medico per la disinfezione, l’eventuale sutura della ferita e la profilassi antitetanica.
Pesce leone
Dall’aspetto regale ed elegante, il pesce leone è uno dei pesci più fotografati dai subacquei. Di per sè docile e non aggressivo, se si sente minacciato, alza le molto scenografiche spine dorsali, pelviche e anali, in grado di veicolare il veleno. La sua puntura causa immediato bruciore e dolore a cui possono fare seguito eritema, edema, discolorazione bluastra, formazione di vescicole e necrosi, nonchè manifestazioni sistemiche come nausea, vomito, tachicardia e dolore toracico. Come primo intervento è necessario innanzi tutto rimuovere le eventuali spine e immergere la parte colpita in acqua calda (almeno 45°) per un minimo di 20-30 minuti per inattivare il veleno. Per prevenire le sovrainfezioni batteriche è consigliabile applicare una crema antibiotica. Inoltre, se non già coperti, è importante la profilassi antitetanica.
Pesce scorpione
Il pesce scorpione solitamente risiede ben mimetizzato su scogli sommersi. Le manifestazioni conseguenti alla sua puntura sono simili ma più gravi rispetto a quelle del pesce leone, soprattutto a livello sistemico. Il trattamento è comunque lo stesso. In caso di sintomi sistemici, è opportuno recarsi al pronto soccorso.
Pesce pietra
Il pesce pietra, come il pesce scorpione, si mimetizza con il fondale marino, dove abitualmente risiede. Ha spine solo sulla sua parte dorsale, ma sono spesse e robuste, capaci di iniettare quantità maggiori di veleno. Questo provoca dolore molto intenso, seguito da eritema, edema, cianosi e possibile necrosi locale. Le manifestazioni sistemiche possono essere importanti con convulsioni, aritmie ed edema polmonare acuto. Il trattamento è lo stesso riportato per le punture di pesce scorpione e pesce leone, ma in questo caso esiste anche un antidoto, da utilizzare in presenza di manifestazioni sistemiche gravi.
Razze
Le razze sono pesci cartilaginei che abitano il fondale marino. Il loro apparato velenifero risiede in una robusta spina presente sulla superficie dorsale della coda. Nel caso in cui vengano involontariamente calpestate, si difendono utilizzando la coda come una frusta: questo, oltre all’iniezione del veleno, provoca spesso una profonda lacerazione. La puntura causa immediato intenso dolore e bruciore, oltre a sanguinamento profuso, seguito da edema e cianosi della parte colpita. È possible l’associazione a sintomi sistemici come dolori muscolari, nausea, vomito, ipotensione e aritmie. Ferite poco profonde possono essere trattate con immersione in acqua calda (almeno 45°) per 30-60 minuti, dopo aver rimosso eventuali frammenti di spine. Nel sospetto di corpi estranei nella ferita è consigliabile eseguire una radiografia. È inoltre indicata la profilassi antibiotica e antitetanica. Nel caso in cui la ferita coinvolga organi o arterie è fondamentale recarsi il prima possibile al pronto soccorso per le cure del caso.